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Visualizzazione dei post da settembre 18, 2013

Preghiera per il Parroco

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Signore, noi ti ringraziamo  perché hai dato il tuo sacerdozio a un uomo  e l'hai fatto nostro Pastore.  Egli riconoscendo i propri limiti,  sente un profondo bisogno di te.  Illuminalo e fortificalo nella fede, guidalo e sorreggilo nella grazia,  perché sia sempre per noi luce e forza,  esempio e incoraggiamento.  Chiamalo sempre più all'amore affinché sia tuo nella consacrazione  sia nostro nella pastorale sollecitudine.  Donagli idee chiare, concrete, attuabili,  la sua azione sia duttile, tenace, discreta,  la sua intenzione, retta e semplice.  Fa' che l'insuccesso non lo avvilisca  e il successo non lo renda superbo.  Egli sia il nostro fratello maggiore, padre, amico e maestro.  Raduna intorno a lui la parrocchia  nella generosità dell'impegno cristiano,  nella collaborazione intelligente e cordiale,  nella carità che ci salda in unità.  Fa' che in lui vediamo,  stimiamo e amiamo te.  E n

Significato della sofferenza e della malattia

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Coloro che si accostano alla sofferenza con una visione meramente umana, non possono comprendere il suo significato e facilmente possono cadere nello sconforto: tutt’al più possono giungere ad accettarla con una triste rassegnazione di fronte all’inevitabile. Noi cristiani, al contrario, istruiti nella fede, sappiamo che la sofferenza può trasformarsi – se l’offriamo a Dio – in uno strumento di salvezza, e in cammino di santità, che ci aiuta a raggiungere il cielo. Per un cristiano, il dolore non è motivo di tristezza, ma di gioia: la gioia di sapere che sulla Croce di Cristo ogni sofferenza ha un valore redentore. Anche oggi il Signore ci invita dicendo: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Mt 11,28). Rivolgete, pertanto, a Lui il vostro sguardo, con la sicura speranza che egli vi darà sollievo, che il Lui troverete consolazione. Non abbiate timore di manifestarGli le vostre sofferenze, e talvolta anche la vostra solitudine; offriteGl

Le anime che si consacrano a Dio

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Ascoltiamo don Dolindo Le anime che si consacrano a Dio La Chiesa ha nel suo seno come templi viventi le anime consacrate alla verginità, alla preghiera, all'apostolato. In esse abita il Signore, e le loro mani levate in alto nella preghiera e nelle opere di gloria per Dio sono per la Chiesa voci di riparazione e d'impetrazione continua: esse sacrificano al Signore la loro volontà, i loro desideri, le loro passioni e tutto quello che offre il mondo. La clausura non è una schiavitù, ma è l'angelica tutela delle spose del Signore per impedire loro di essere profanate o molestate dagli occhi tristi del mondo. Le anime consacrate a Dio non hanno nel loro pellegrinaggio che la loro regola e di conseguenza l'obbedienza, sintesi meravigliosa di ogni perfezione e di ogni santità. La gloria di Dio riempie queste anime privilegiate che non desiderano altro nella loro vita. Esse hanno le mani levate in alto nella