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Visualizzazione dei post da agosto 26, 2012

SANTA MONICA - 27 agosto

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“È impossibile che un figlio di tante lagrime vada perduto”. Restò al fianco del figlio consigliandolo nei suoi dubbi e infine, nella notte di Pasqua del 387, poté vederlo battezzato insieme a tutti i familiari.

AGOSTINO E MONICA: L'ESTASI DI OSTIA

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Nel viaggio di ritorno da Milano dopo il 387 Agostino e Monica soggiornarono a Ostia in attesa di potersi imbarcare per l'Africa. In questa città Monica trovò la morte, ma prima di morire Agostino ricorda un fatto curioso che li vide protagonisti: un'estasi platonica. Pochi giorni prima che lei morisse... accadde, credo per misteriosa disposizione delle tue vie, che ci trovassimo lei ed io soli... C’era un grande silenzio... Parlavamo, fra noi, soavissimamente, dimentichi del passato e protesi verso l’avvenire. Ci domandavamo, davanti alla presenza della verità e cioè di te, o Signore, quale fosse mai quella vita eterna dei beati che “nessun occhio vide, nessun orecchio udì, che rimane inaccessibile alla mente umana”. Aprivamo avidamente il nostro cuore al fluire celeste della tua fonte, la fonte della vita, che è in te, per esserne un poco irrorati, per quanto era possibile alla nostra intelligenza, e poterci così formare un’idea di tanta sublimità.

Dalle Confessioni di S. Agostino

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Amo una luce e una voce, un profumo, un cibo, un abbraccio, quando amo il mio Dio; luce, voce, profumo, cibo e abbraccio in cui brilla per la mia anima ciò che lo spazio non contiene, risuona ciò che il tempo rapace non prende, si espande un profumo che il vento non dissipa, si gusta un cibo che voracità non distrugge, si stringe abbraccio che sazietà non disserra. (S. Agostino, Confessioni X,6,8)

Pensiero di San Pio n°4

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